La pratica del pianoforte: un elisir di giovinezza per il cervello degli anziani

Quando si tratta di appassionati di musica amatoriali che suonano uno strumento, il pianoforte è uno dei più popolari. Questo non sorprende, poiché suonare il pianoforte offre molti benefici, specialmente per gli anziani. Un nuovo studio getta nuova luce sul processo che si verifica quando gli anziani imparano a suonare il pianoforte e rivela quanto questa attività li aiuti a mantenere nel tempo le loro capacità cognitive e motorie.

Gli autori di questo studio, pubblicato sulla rivista Brain Sciences, sono giunti a questa conclusione dopo aver condotto una ricerca con 86 volontari, con un’età media di 72,5 anni. Erano tutti in buona salute, senza problemi neurologici o motori significativi. Alcuni di loro avevano suonato il pianoforte in passato, ma erano ancora principianti. I ricercatori hanno valutato la memoria di lavoro dei partecipanti e la loro capacità di apprendimento chiedendo loro di eseguire diverse sequenze di azioni. Nel corso dell’esperimento, ai volontari è stato chiesto di premere i tasti del pianoforte in una sequenza precisa, visualizzata su uno schermo. Dovevano svolgere questo compito il più velocemente e accuratamente possibile, senza fermarsi.

I risultati hanno evidenziato due osservazioni sorprendenti. I partecipanti miglioravano rapidamente, per poi raggiungere un plateau. Ciò suggerisce che le loro abilità si sono affinate con la pratica. “Il livello di richieste cognitive e motorie dipende dalla fase di apprendimento. Con il nostro compito, abbiamo dimostrato che i requisiti aumentano esponenzialmente durante il processo di apprendimento e si avvicinano a un plateau”, ha detto Florian Worschech, ricercatore di neuroscienze cognitive presso l’Istituto di Fisiologia Musicale e Medicina dei Musicisti e l’Università di Musica, Teatro e Media di Hannover, a Psypost.

Inoltre, Florian Worschech e i suoi colleghi hanno notato che il comportamento visivo dei volontari cambiava in base al loro livello di padronanza del compito da svolgere. I loro occhi si muovevano sempre meno man mano che si allenavano, suggerendo che avevano bisogno di meno informazioni visive man mano che progredivano. “Nel corso del processo di apprendimento, le sequenze di movimento si consolidano sempre di più nella memoria procedurale e le informazioni esplicite perdono importanza. Dopo un certo periodo, i partecipanti spesso non sono più in grado di ricordare esplicitamente la sequenza motoria”, gli autori dello studio affermano.

In generale, questo studio mostra quanto la pratica di una competenza motoria come suonare il pianoforte richieda al nostro cervello. E questo è vero anche quando abbiamo raggiunto un certo livello di padronanza. I compiti resi automatici dall’apprendimento ci stimolano cognitivamente, anche se tendiamo a pensare il contrario. Ecco perché è così importante incoraggiare la pratica del pianoforte in età avanzata, per ritardare l’insorgenza del declino cognitivo. Questa attività richiede non solo di prestare attenzione ai suoni, ma anche di muovere gli occhi su uno spartito e le dita su tasti precisi. Non c’è modo migliore per mantenere il cervello giovane.

Sezione FAQ:

1. Qual è l’età media dei partecipanti dello studio?
L’età media dei partecipanti dello studio è di 72,5 anni.

2. Qual è il numero di volontari coinvolti nello studio?
Lo studio ha coinvolto 86 volontari.

3. Quali sono state le valutazioni condotte durante lo studio?
I ricercatori hanno valutato la memoria di lavoro e la capacità di apprendimento dei partecipanti.

4. In cosa consisteva il compito assegnato ai volontari?
Ai volontari è stato chiesto di premere i tasti del pianoforte in una sequenza precisa, visualizzata su uno schermo.

5. Quali sono state le principali osservazioni dello studio?
Le principali osservazioni dello studio sono state: i partecipanti miglioravano rapidamente e raggiungevano poi un plateau di abilità, e i loro occhi si muovevano sempre meno man mano che si allenavano.

Termini chiave:

– Capacità cognitive: Riferisce alla capacità del cervello di processare, memorizzare e recuperare informazioni.
– Capacità motorie: Si riferisce alla capacità del corpo di coordinare i movimenti e di utilizzare i muscoli in modo coordinato.
– Memoria procedurale: Tipo di memoria che riguarda l’apprendimento delle abilità motorie e delle sequenze di azioni.
– Declino cognitivo: La diminuzione delle funzioni cognitive, come la memoria, l’attenzione e il ragionamento, spesso associata all’invecchiamento.

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Brain Sciences
Università di Musica, Teatro e Media di Hannover