L’Academy of Ancient Music presenta una nuova e interessante interpretazione dei Concerti per Pianoforte di Mozart. Questa registrazione, curata da Robert Levin, Ya-Fei Chuang e Bojan Čičić, si distingue per il desiderio di ridare vita a questa musica in maniera autentica e originale.
Nel corso di questa dodicesima uscita, i tre concerti presentati sono stati scritti nell’inverno e nella primavera del 1776. Ma cosa rende questa interpretazione così speciale? La risposta si trova nell’attenzione ai dettagli e nella cura posta nella scelta degli strumenti. Mentre i fortepiani non erano ancora disponibili a Salisburgo durante quel periodo, Mozart ha lasciato indizi nelle dinamiche scritte nella partitura che suggeriscono l’utilizzo di uno strumento diverso dall’arpichordio.
Ecco perché il solista Robert Levin ha scelto di utilizzare un raro pianoforte a tangenti, una sorta di ibrido tra il fortepiano, il clavicordo e l’arpichordio. Questo strumento produce un suono unico, capace di evocare sia le sonorità pungenti dell’arpichordio (come nel primo movimento del Concerto n. 6) che dei suoni più cantabili e avvolgenti (provate ad ascoltare il movimento lento del Concerto n. 6).
Ma non è solo il suono ad essere straordinario in questa registrazione. La vivacità dell’interpretazione, la precisione dei tempi, e la capacità di trasmettere il dramma senza mai cadere nell’esagerazione, contribuiscono a rendere questa performance un’esperienza musicale eccezionale.
Il volume undici di questa serie ha presentato la versione per due pianoforti del Concerto n. 7 per tre pianoforti. In questa registrazione, invece, possiamo finalmente ascoltare la versione completa, con Levin al pianoforte a tangenti, Chung al fortepiano e Laurence Cummings all’arpichordio. Un mix energico e affascinante, reso ancora più apprezzabile da una registrazione di alta qualità.
L’Academy of Ancient Music ha creato un’interpretazione unica dei Concerti per Pianoforte di Mozart, che rievoca lo spirito autentico di queste opere e ravviva la passione per questa musica intramontabile.
Sezione FAQ:
1. Qual è l’obiettivo principale dell’interpretazione dei Concerti per Pianoforte di Mozart?
L’obiettivo principale è quello di ridare vita a questa musica in maniera autentica e originale.
2. Quando sono stati scritti i tre concerti presentati in questa registrazione?
I tre concerti sono stati scritti nell’inverno e nella primavera del 1776.
3. Quali sono stati i dettagli presi in considerazione per rendere questa interpretazione speciale?
L’attenzione ai dettagli e la cura nella scelta degli strumenti sono stati i fattori cruciali.
4. Quali sono gli strumenti musicali utilizzati in questa registrazione?
Il solista Robert Levin ha utilizzato un raro pianoforte a tangenti; Ya-Fei Chuang ha suonato il fortepiano e Bojan Čičić ha suonato l’arpichordio.
5. Quali sono i vantaggi del pianoforte a tangenti rispetto ad altri strumenti simili?
Il pianoforte a tangenti produce un suono unico che può evocare sia sonorità pungenti che suoni più cantabili e avvolgenti.
6. Cosa rende eccezionale questa registrazione oltre al suono?
La vivacità dell’interpretazione, la precisione dei tempi e la capacità di trasmettere il dramma senza esagerare rendono questa performance straordinaria.
7. Qual è la differenza tra il volume undici e questa registrazione?
Il volume undici ha presentato la versione per due pianoforti del Concerto n. 7, mentre questa registrazione offre la versione completa con vari strumenti, tra cui il pianoforte a tangenti, il fortepiano e l’arpichordio.
Termini chiave e gergo:
1. Fortepiano: un antenato del moderno pianoforte, utilizzato prima del XIX secolo.
2. Arpichordio: uno strumento a corda pizzicata che fu molto popolare nel XVII e XVIII secolo.
3. Solista: il musicista che esegue una parte solista in un’opera musicale.
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